sabato 20 novembre 2010

Il vaso di Pandora

 
Il vaso era un dono fatto a Pandora da Zeus, che le aveva raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso rimase solo la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità era vissuta libera da mali, fatiche e preoccupazioni e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finchè Pandora non lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza.

Europa e Zeus

Zeus, innamoratosi di Europa, decise di rapirla; per non essere riconosciuto si trasformò in uno splendido toro bianco.Le apparve mentre Europa stava raccogliendo fiori in riva al mare. Notando il toro che le si avvicinava, Europa inizialmente si spaventò, ma il toro si sdraiò ai suoi piedi così Europa si tranquillizzò. Vedendo che si lasciava accarezzare, Europa salì sulla groppa del toro, che subito si gettò in mare e la condusse fino a Creta. Zeus le apparve nelle sue vere sembianze e le rivelò il suo amore. Dall'unione di Zeus ed Europa nacquero tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto.
Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea.
Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre bagnate dal mar Mediterraneo.

venerdì 19 novembre 2010

Un altro "mito" di cui parlare

L'altro "mito" di cui parlare è la mia esperienza universitaria, raccontata attraverso tre foto significative e non con le parole.
Questo è il link grazie al quale è possibile vedere le tre foto.
http://www.flickr.com/photos/55882916@N04/

martedì 9 novembre 2010

Il mito di internet

Internet diventa un mito nel momento in cui inizia a diffondersi in maniera esponenziale. La sua ampia diffusione potrebbe portare a dei cambiamenti nella vita quotidiana(come è successo per i Greci con il diffondersi dei miti)perchè abolisce la separazione tra spazio e tempo. Ad esempio non ci sarà più bisogno di recarsi sul luogo del lavoro.
Ciò, però, potrebbe portare ad una diminuzuone dell'importanza della relazione comunicativa.
Il mito di internet non è positivo o negativo, ma diventa positivo o negativo l'uso che se ne fa.
Può essre utizzato per accrescere la propria conoscenza ed esperienza o per allontanarsi dal mondo reale, perdere il contatto con le persone ecc.


L'immagine più rappresentativa di internet è, a mio avviso, l'albero.
Non si tratta di un albero qualsiasi bensì di un albero autunnale!!
Il tronco dell'albero è internet vero e proprio.
La base del tronco è la conoscenza basilare di questa tecnologia posseduta da molti e per questo più ampia rispetto alla cima che rappresenta una conoscenza più approfondita.
I rami degli alberi sono i siti più utilizzati e anche più attendibili.
I rami piccoli sono i siti minori.
Le foglie rappresentano le persone che fanno uso di questa tecnologia.
In particolare, le foglie ancora verdi  rappresentano i nativi digitali e cioè quelle persone che sono cresciute con le tecnologie digitali;le foglie ingiallite, invece, rappresentano gli immigrati digitali che sono cresciuti prima delle tecnologie e le hanno adottate in un secondo momento.

Miti e fiabe a confronto

La FIABA è un testo narrativo fantastico molto antico, tramandato a voce di generazione in generazione. I personaggi possono essere realistici (bambini, uomini donne, principesse) o fantastici (gnomi, maghi, mostri)
Il tempo della fiaba è indeterminato: spesso le fiabe iniziano con espressioni tipo "c'era una volta". Anche i luoghi sono indeterminati.
Il protagonista è il personaggio più importante, spesso si trova in una situazione di difficoltà e deve superare delle prove difficili. Accanto a lui sono presenti uno o più antagonisti che cercano di ostacolarlo.
A volte c'è anche un aiutante che interviene per salvare il protagonista offrendogli spesso un mezzo magico. Le fiabe hanno sempre un lieto fine: i buoni vincono e i cattivi perdono
.

I miti ruotano intorno al tema natura-cultura, affrontando il rapporto esistente tra prodotti naturali e i prodotti creati dall'uomo.
Possono diventare elementi culturali il nutrirsi di cibi cotti, coltivare vegetali ecc.
In altri miti troviamo essere umani in opposizione agli spiriti, fratelli maggiori ai minori, l'autorità terrena a quella divina.
Questa struttura binaria è riscontrabile anche nelle fiabe classiche: ad esempio Cenerentola è bella, buona,giovane e ha un atteggiamento positivo nei confronti della matrigna e delle sorelle, mentre le sorelle sono brutte vecchie e aggressive.
Mentre i miti si basano su forti opposizioni interne di carattere cosmogologico, naturale e metafisico tra gli elementi, le fiabe presentano opposizioni più lievi, spesso di carattere morale o sociale.




 

martedì 2 novembre 2010

Narciso

Il mito racconta di Narciso,un giovane molto bello,che a soli sedici anni aveva respinto molti amanti di entrambi i sessi.
Un giorno mentre è a caccia viene seguito dalla ninfa Eco che si era innamorata di lui. La ninfa tenta di abbracciarlo,ma Narciso la respinge.
Proprio in quel momento qualcuno degli amanti respinti chiede vendetta al cielo. Allora interviene la dea Nemesi che fa sì che Narciso sia privato dell'abbraccio di colui che ama.
Accade che Narciso si affacci a una sorgente dove scorge la propria immagine e se ne innamora.
Inizialmente non riconosce se stesso,ma poi capisce tutto. Struggendosi d'amore per se stesso si lascia morire.
Le persone che lo amano e che cercano di dargli sepoltura scoprono nel punto in cui Narciso è scomparso un bellissimo fiore dai  petali bianchi orlati di color zafferano.

Orfeo ed Euridice

Orfeo,figlio di Eagro e della Musa Calliope,era il più famoso poeta e musicista dell'antica Grecia. La lira gli fu donata da Apollo e le Muse gli insegnarono ad usarla.
Ogni creatura amava Orfeo ed era incantata dalla sua musica,ma egli era perdutamente innamorato di Euridice.
Il fato,però,non aveva previsto per loro un amore duraturo;infatti la bellezza di Euridice folgorò Aristeo che tentò di sedurla. Euridice per sfuggirgli si mise a correre,ma calpestò un serpente che la morsicò e ne causò
la morte. Orfeo impazzito dal dolore decise di scendere nell'Ade. Dopo varie peripezie giunse al cospetto di Ade e Persefone che commossi dalle sue melodie piene di dolore gli concessero di ricondurre Euridice nel mondo dei vivi a condizione che durante il ritorno la precedesse e non si voltasse a guardarla. Orfeo,durante il viaggio,credendo di condurre per mano un'ombra si voltò e nello stesso istante Euridice sparì. Invano Orfeo cercò di convincere Caronte a condurlo dal signore degli Inferi. Alla fine Orfeo prese la decisione di rifugiarsi sul  monte Rodope trascorrendo il tempo in solitudine.